Preparando la seconda edizione del concorso

Considerazioni di Salvatore Amato

Mentre prepariamo la Seconda Edizione del nostro concorso, che vi assicuriamo ricca di belle sorprese, volevamo spendere ancora due parole sull’Edizione passata. Anche perché in queste settimane ci è successa una cosa bizzarra.

Negli ultimi anni mi sono trovato spesso a far parte della giuria in vari concorsi letterari. I non addetti ai lavori non possono comprendere quanto impegno, fatica e passione si nascondano dietro le quinte di questi eventi, solitamente organizzati per amore per la letteratura e ripagati esclusivamente dalla soddisfazione del risultato finale: creare della letteratura che sia anche una testimonianza degli autori presenti nella penisola.

Altre cose difficili da immaginare, per chi a questi concorsi ha solo partecipato, sono la bizzarria delle richieste degli autori e talvolta delle pretese, quindi il lavoro di pubbliche relazioni (sempre non retribuito) che si crea nel dover rispondere a chi inizia a chiedere come è finito il concorso già due settimane prima della conclusione dello stesso, a chi non si è preso neanche la briga di leggere il regolamento, perciò ha sbagliato le modalità di partecipazione e ciò nonostante pretende spiegazioni per l’esclusione.

Già era successo che a un concorso per racconti e poesie ci inviassero interi romanzi, perciò quando questo è accaduto, anche nel primo concorso organizzato interamente da noi senza il supporto di terzi, sinceramente non ci siamo stupiti.

Ma qualche settimana fa, ci è arrivata una richiesta che non ci era mai capitata e la tipologia della domanda ci ha fatto riflettere, poiché è uno specchio di uno dei tanti aspetti negativi che ogni giorno uccidono la nostra letteratura contemporanea e i suoi autori più impopolari, che non è mai stato sinonimo di meno capaci. Comunque, questo post nasce da questa mia riflessione, con l’augurio che possa essere letto, compreso e che nel suo piccolo possa cambiare un po’ questa rotta che non porta a niente di buono.

La richiesta particolare ci è arrivata da un poeta, che dopo aver partecipato al nostro concorso ed essere stato selezionato e inserito nell’Antologia poetica, ci ha inviato una email chiedendoci una foto del libro. La nostra collaboratrice Antonella, universitaria appassionata di letteratura che non percepisce nulla per rispondere alle email, rispose cortese e affermativa, comunicandogli che gli avremmo inviato una foto della suddetta opera, senza, giustamente, specificare una tempistica.

Costui, per metterci fretta, risponde alla email una decina di minuti dopo la risposta di Antonella, affermando che questa foto gli serviva per comprendere se era il caso o meno di acquistare la raccolta poetica.

Noi non abbiamo apprezzato questa replica alla nostra risposta gentile, ma anzi ci ha dato parecchio fastidio per degli ovvi motivi, che dopo vi andrò a elencare, e quindi abbiamo risposto che eravamo tornati indietro sui nostri passi e avevamo deciso di non mandargli alcuna foto, perciò l’abbiamo gentilmente pregato di non scriverci più a tal proposito (cosa che non è riuscito a fare, rispondendoci stizzito e ingiurioso).

In cima alla lista delle motivazioni del nostro declino c’è che il concorso non prevedeva nessun obbligo d’acquisto delle antologie derivanti, perciò il fatto che questa persona comprasse o meno l’antologia non è mai stato un fattore di nostro interesse, ma con una email del genere ci ha dimostrato di non averlo capito, o di non averci creduto, così per ottenere le proprie richieste si è giocato la carta del motivarci con un presunto acquisto; un pessimo giocatore, poiché ha ottenuto il risultato opposto.

Un’altra motivazione importante è il prezzo popolare dell’antologia incriminata (10 euro il cartaceo – 3 l’Ebook) e perciò della coscienza collettiva che se costui ha bisogno di prove fotografiche per spendere tale somma, allora è nostro dovere etico non spronarlo neanche con foto ammiccanti, che avrebbero potuto invece convincerlo alla folle spesa e, quindi, procurarci dei rimorsi di coscienza per avergli fatto saltare un pasto in nome della poesia, o comunque se il problema fosse stato di più gretta natura, abbiamo ritenuto giusto non farci addizionare ai lavori già effettuati anche quello di fotografi non retribuiti.

Scherzi a parte, il buon senso di ognuno di noi ci dovrebbe far comprendere che dietro a un concorso letterario c’è un sacco di lavoro e spese che, anche se vengono ridotte dal volontariato degli addetti ai lavori, spesso vengono a malapena coperte dai proventi, i quali, laddove esistenti, vengono riutilizzati per sostenere il blog e le attività organizzate dal collettivo L’Alcova Letteraria.

A noi autori gioverebbe distinguere, una volta per tutte, i concorsi letterari creati per fare cassa e quelli seri smossi da qualcosa di più grande: una passione, la memoria di una persona cara, il semplice amore per la poesia e la letteratura, la voglia di leggere nuovi autori e arricchire la propria conoscenza della scena letteraria e poetica sul territorio.

I primi provengono spesso da enti che organizzano dozzine di concorsi letterari ogni anno, hanno una selezione alquanto blanda, non effettuano nessuna correzione bozze e puntano alla sola vendita di un servizio, o prodotto, perciò quota d’iscrizione (giustificabile per concorsi con premi in denaro), oppure obbligo d’acquisto dell’antologia derivante in caso di pubblicazione. Esistono realtà dove ogni soggetto partecipante è automaticamente pubblicato se preordina l’antologia ancora prima della creazione della stessa, perciò la raccolta viene creata esclusivamente in base a chi preordina, e non per meritocrazia degli elaborati e per la bravura dei loro autori. Qualcuno potrebbe considerare questo stratagemma furbo e giustificato, ma a noi dà la nausea, che ci possiamo fare? Noi non siamo così, non facciamo queste cose e il concorso e le antologie create ne sono una prova inconfutabile, mentre i risultati dei furbacchioni confermano il nostro voltastomaco.

Infatti, noi apparteniamo alla seconda categoria; tutto, dal bando, alla selezione degli scritti e la correzione bozze degli stessi, l’onestà intellettuale di ogni email e dei post d’aggiornamento, dimostrano quanta passione per la letteratura e la poesia contemporanea ci fa andare avanti.

Noi della giuria tecnica abbiamo letto gli elaborati in forma anonima, ma poi quando ci siamo trovati ad accostare a ogni scritto il suo autore, ci siamo resi conto non solo di quanti rispettabilissimi membri di questa letteratura contemporanea italiana (bistrattata pur se non letta) fossero presenti, ma anche che molti di loro già avevamo avuto l’onore di leggerli. Dalla nostra conoscenza delle opere di molti partecipanti e la richiesta della foto per capire se acquistare la raccolta poetica è nata una domanda più che legittima.

Perché cercare una foto per comprendere la validità dell’acquisto, se si potrebbe, più semplicemente e senza dover chiedere a nessuno, guardare i nomi degli altri selezionati e fare delle ricerche sulle loro esperienze letterarie e pubblicazioni?

Questa modalità, a nostro parere, dimostrerebbe più buon senso, anche solo perché ci potrebbe donare un’idea della sostanza e non solo dell’esteti dell’opera collettiva.

Così, visto che questa persona ci ha voluto palesare il suo totale disinteresse al contesto poetico in cui sono stati inseriti i suoi versi e la voglia di leggere e conoscere altri autori, ho deciso di ritornare sulle antologie derivate dal concorso. Nascendo tutto dalla particolare richiesta di un finalista della sezione poesia, inizierò parlando della raccolta poetica.

Chi sono questi Autori Vari di Alcova Letteraria Poesia Contemporanea?
Scopri chi sono leggendo la raccolta!

La prima sorpresa in questa sezione è stata quella di trovare Carmelo Di Stefano, poiché la prima volta che lessi alcune sue poesie era più di vent’anni fa in un caffè letterario di Modica. Con stupore ci siamo trovati ad avere l’onore di pubblicare un altro siciliano, sempre del ragusano, ovvero Sergio D’Angelo, promotore del Premio Nazionale di Poesia “Città di Chiaramonte Gulfi” e notevole poeta di cui già avevamo letto qualche componimento. Questa raccolta, dove spiccano parecchi esponenti importanti della poesia contemporanea nostrana, vanta la presenza della poetessa Rosalba Spagnolo, attiva nel sostegno della ricerca oncologica e che ha messo la propria creatività per sostenerla. Il poeta e cavaliere della Repubblica Rocco Giuseppe Tassone, il quale pubblicava poesia, quando io ero ancora troppo piccolo anche per parlare e con il quale è nata stima (spero reciproca) e anche buoni propositi per delle collaborazioni. Per noi de L’Alcova letteraria è doveroso omaggiare con tanto di tappeto rosso virtuale: Rosa Maria Chiarello, Aldo Palmas, Luigi Golinelli, Stefania Bianchi, Domenico Fabris, Stefano Pozzi, Giuseppe Terragnoli, Gianni Martinetti, Vincenzo Patierno, Patrizia Cozzolino, Agostino Barletta, Daniela De Zaiacomo, Annalina Paradiso, Luigi Siviero, Maria Mammola, Ludovica Mazzuccato, Osvaldo Crotti, Loredana Conti, Franco Fabris, Cristina Pappalardo, Vittorio Capuozzo, e Attilio Giannoni, poeta che ogni volta che ho letto mi ha sempre lasciato in estasi e che ritengo un poeta eccelso, ma ciò nonostante assistiamo inermi alla sospensione della collana poetica da parte del suo editore. Forse anche a causa di una società che non legge poesia e che nemmeno ha intenzione di provarci, di un mondo, poeti inclusi, che preferisce la foto di un libro per vantarsi della pubblicazione, al libro stesso per leggere e conoscere nuova poesia.

Allora, noi de L’Alcova letteraria stiamo rischiando di voler propagare letteratura in un’ambiente dove aprono la luce e accendono l’acqua? Rischiamo forse di parlare di pluralità e sostegno in una realtà dove ognuno pensa solo a sé?

Potrebbe anche essere, ma leggere alcune delle opere che ci arrivano ci invoglia a continuare e il pensiero che le poche antologie vendute possano allietare, stupire e far compagnia a chi le leggerà ci ripaga appieno di ogni fatica!

Ora lasciamo un po’ di spazio ai poeti più giovani di Alcova letteraria Poesia contemporanea.

La finalista più giovane di tutte le sezioni si trova proprio nella poesia e si tratta di Elena Denisa Alexandru, una giovanissima e talentuosa poetessa già classificatasi al premio letterario Verba Volant, Scripta Manet 2020, insieme ai poeti Adriano Viola, Priscilla Longhini e Rita Anders, tutti presenti anche nell’Antologia poetica Alcova letteraria Poesia Contemporanea.

Dulcis in fundo a rappresentare una scena decisamente più giovane del primo gruppo abbiamo avuto l’onore di ospitare poeti del calibro di: Giorgia Calcari, Alessio Romanini, Andrea Saratoga, Marisa Pia Boscia, Marcello Di Gianni, Mirco Negrisoli, Chiara Bardella (che avevo già letto su Typee), Marilù Capone e Elisa Malvoni.

Altri poeti rientrano in questa raccolta e anche se non siamo riusciti a nominarli, se il loro componimento è stato apprezzato dalle giurie e inserito nella silloge collettiva significa che era degno di nota.

In questo post volevo parlare di tutte e tre le Antologie del nostro concorso, ma solo parlando di quella poetica è già troppo lungo, perciò, nelle prossime settimane, scriverò un post a parte per le altre due raccolte.

Stiamo preparando la seconda edizione del nostro concorso, dove vi promettiamo tantissime sorprese e dei premi più consistenti, speriamo di ritrovare tutti gli autori della scorsa edizione e di leggerne di nuovi.

Il bando e ogni notizia sul concorso usciranno su questo blog, perciò se volete rimanere aggiornati, non dimenticate di seguirci!

A presto e buone letture!

5 pensieri riguardo “Preparando la seconda edizione del concorso”

  1. Mi è capitato recentemente, a proposito di lupi mascherati da concorsi, di partecipare a una di queste operazioni spillasoldi. Il mio piccolo e con poche pretese racconto è stato selezionato per l’antologia finale. Ero molto soddisfatta, ovviamente e sorpresa. Poi ho acquistato l’opera (3 volumi, più di 50 euro): alcuni racconti sono meritevoli, altri discreti, ma alcuni non sono scritti nemmeno in italiano! In uno il protagonista si chiama Ercole e a metà diventa Ettore. Non sono stati nemmeno letti, forse nemmeno dagli autori stessi!

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    1. Ciao Miriam, noi siamo all’interno delle giurie dei concorsi già da qualche anno e posso giurarti che anche dall’altra parte del sipario se ne vedono di tutti i colori. Purtroppo è vero che molti concorsi letterari sono portati avanti per monetizzare e non c’è nessuna cura né nella fase di selezione, né in quella di pubblicazione. Noi ci stiamo provando a portare avanti un progetto più puro, soprattutto spinti dall’amore per la letteratura, che è il collante del gruppo. A testimoniare queste differenze ci sono tante piccole sfumature, tipo la scelta di sottoporre ogni racconto selezionato a una correzione bozze non invasiva, così da epurare il più possibile il testo da refusi o errori, o anche la scelta di seguire una linea editoriale unica per uniformare il tutto, credo che tutto questo l’avrai notato da sola, altrimenti non avresti perso tempo a leggerti l’articolo e a commentarlo. Grazie di cuore per averci scritto!

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